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Iran, la straordinaria Antica Persia!

Un viaggio da Nord a Sud che tocca le città di Teheran, Kashan, Isfahan, Yazd, Shiraz e Bandar Abbas con l'isola di Qeshm. Al ritorno la città di Tabriz e il magnifico villaggio roccioso di Kandovan. Tra le attività non sono mancate le visite al deserto, una notte al caravanserraglio, Persepolis, giardini patrimonio Unesco e tanto altro!




Prima della partenza

Volo e visto

Prima di partire è necessario ottenere il visto per poter viaggiare in Iran. Per averlo ci siamo affidati a vistionline.it ma si può andare anche in Ambasciata a Roma o al Consolato a Milano. Serve l'itinerario, il volo andata e ritorno prenotato e almeno il primo hotel prenotato. Va fatta richiesta 3 mesi prima del viaggio e arriva in 3 settimane.

Noi per il volo siamo partiti da Istanbul con la Turkish Airlines, che ha un buon servizio e tariffe e, la durata del volo è di sole 3 ore.


Inizia il viaggio!

Teheran in famiglia

L'Iran è immenso e abbiamo scelto di viaggiare spostandoci tra le diverse mete principali da nord a sud del Paese con bus, treni e voli. Prima di partire avevamo scaricato l'app Snapp dove si trovano i taxi a prezzi bassissimi. Conviene usare questa quando si arriva a Teheran perchè con meno di 5 euro si arriva in centro e non si deve aspettare per ore la metro. In aeroporto abbiamo fatto la scheda sim a soli 5 euro di Irancell che ci è bastata per tutto il viaggio di 3 settimane; mentre in banca avevano pochi contati da cambiare.


A Teheran avevamo deciso di essere ospitati da una famiglia conosciuta su coachsurfing per scoprire le usanze di questo popolo misterioso. Sapevamo che gli iraniani sono famosi per la loro gentilezza e ospitalità e di fatti l'esperienza si è rivelata unica..Amir e Parya si erano presi la giornata di ferie per stare con noi. Ci hanno portato al nuovo centro commerciale Iran Mall, dove sono stati ricostruiti alcuni ambienti del palazzo reale con specchi e intarsi magnifici, caffè in stile tradizionale, una biblioteca enorme, giardini pensili in stile Dubai e tanti negozi e ristoranti ottimi. Ovunque i grandi ritratti degli Imam Khomeini e Ali Khamenei sorvegliano e ammoniscono il popolo.

Dopo pranzo il caldo iniziava a sentirsi e hanno preferito evitare la camminata intorno al lago artificiale fuori dal mall per evitare giramenti di testa. Il pomerigggio è passato tra il traffico impressionante della città' e chiacchiere..ci facevano qualsiasi tipo di domanda - "ti piace più la Ferrari o la Lamborghini, la Belluci o Julia Roberts" - ed erano curiosissimi di come si vive in Italia e in Europa. Grazie a loro abbiamo avuto le prime opinioni sulla loro situazione: hanno foto dei loro genitori in costume e non capiscono come sono arrivati ai divieti di oggi, non sentono loro quella rivoluzione e si sentono soppressi da un sistema che non li rappresenta; per fortuna le proteste che tanto impauriscono i turisti europei sono servite e ora le donne possono portare l'hijab abbassato o un cappellino (anche se in realtà accade solo nelle grandi città di Teheran, Esfahan e Tabriz). Piccola curiosità, in casa avevano sia il wc che la turca e gli iraniani preferiscono sempre la turca, anzi molto pensano che il wc sia poco igienico e porti malattie. La sera abbiamo visto il panorama dall'alto della città, la torre Azadi e la Milad tower illuminata poi abbiamo testato la cucina tipica con la pizza migliore di Teheran - con ketchup, timo e carne kebab, strana ma buona - e il gelato tradizionale, una vera delizia fatta con noodle di ghiaccio, sciroppo di limone e gelato alla crema.


Speravamo di vedere anche il centro storico della capitale, ma il giorno dopo dovevamo partire. Ci siamo però tornati verso fine viaggio e abbiamo potuto vedere da fuori: Palazzo Reale Golestan Palace, Gran Bazar, via dello street food Babhomayoon str a Khomeini Square (consigliata!) e l'ex Ambasciata Americana simbolo della rivoluzione.


🏨Teheran è la città' più costosa per gli hotel e non è facile trovare una camera libera. Da evitare gli ostelli, mentre è stato ottimo per servizio e qualità l'hotel Amir (60euro con colazione).



Kashan e il deserto del Kavir

A Kashan siamo arrivati con il treno: sembrava di tornare indietro nel tempo in stile Orient Express, non perchè il treno fosse vecchio, ma per il servizio inatteso al suo interno. In stazione ci sono i controlli dei bagagli separati per uomini e donne e bisogna farsi firmare il passaporto dalla polizia per passare il controllo documenti prima dei binari; ci sono pochi treni con orari molto scadenzati per permettere i controlli. Sul treno ci sono massimo una decina di carrozze con cuccette da 4 posti e un responsabile per ogni vagone che porta il the, biscotti, altre cibarie e si preoccupa di far arrivare il passeggero a destinazione.



Kashan è una tipica città oasi con stradine tortuose e muri di terra rossa e paglia, è un caldo secco e ovunque si trovano ristori con acqua fresca potabile. Abbiamo visitato i

  • Giardini di Fin, patrimonio Unesco, uno dei piu antichi e belli giardini persiani con fontane, palazzi affrescati e la sorgente del fiume che rifornisce la città;

  • Tabatabei Historical House (almeno una casa tradizionale è d'obbligo e si trovano ben preservate solo in questa città con le stanze del vento sotterranee che creavano e creano ancora aria condizionata naturale);

  • Agha Bozorg Mosque che di notte si illumina di rosso e si ritrovano le persone alla preghiera della sera;

  • il Gran Bazar con all'interno l'antico caravanserraglio Aminoddole dove si trovano ancora le botteghe tipiche con i tessitori di tappeti che usano i telai antichi di legno..qui in Iran sono rimasti davvero gli antichi mestieri ed è triste pensare quanto la nostra cultura sia ormai fatta di macchinari tecnologici, standardizzazioni e cinesate.


Con una escursione proposta dal nostro hotel (in pratica un tassista convenzionato) siamo andati ad esplorare la città sottorranea Noushabad -evitabile se non per capire come veniva immagazzinata l'acqua - e il vicino rudere dell'antico forte, l'imponente Mohammed Helal Shrine con maioliche verde e azzurre e giochi di specchi, il nostro vero obiettivo il Maranjab Desert e il lago salato dove abbiamo visto il tramonto e tantissimi cammelli pascolare felici che si avvicinavano curiosi.

Nel deserto c'è anche un caravanserraglio dove si può dormire la notte e guardare le stelle, è immerso nel nulla se non per qualche camion che trasporta il sale.


🏨 Sana Historical Hostel & Hotel

🍴Falafel/Bandari, il miglior panino con i falafel di ceci vicino a Agha Bozorg


Esfahan la città delle meraviglie dell'antica Persia

Esfahan, o anche Isfahan, è la città che ruba il cuore a tutti i turisti per i suoi palazzi storici del periodo safavida che lasciano a bocca aperta, i ponti romantici lungo il fiume e i viali grandi e alberati che ricordano quelli europei.

  • Naqsh-e Jahan square è la piazza principale dove si affacciano il Aali Qapu Palace con la terrazza enorme di legno intarsiato e affreschi antichi da cui un tempo lo Scià guardava le partite di polo giocate dove ora c'è la fontana, la Moschea dello Shah, il gioiello dell'Iran, meravigliosa nei suoi colori azzurri e dai minareti altissimi, la Moschea Sheik Lotfollah che era riservata solo alla famiglia Shah con un passaggio segreto dal palazzo Aali Qapu.

  • Dalla piazza principale si dirama il Gran Bazar dove si possono trovare vere perle dell'artigianato locale fatto a mano come tappeti, dipinti su ossi di cammello, scatole di legno intarsiato, gioielli, utensili, pistacchi freschi. I commercianti invitano a entrare nei negozi ma non insistono nel far acquistare, vogliono chiacchierare, spiegare il loro lavoro e passare del tempo con i turisti che scarseggiano sempre più..a noi ci hanno pure offerto il pranzo perchè erano mesi che non vedevano un italiano.

  • Jame'a Mosque bella perchè tranquilla e nascosta tra le vie del bazar.

  • Verso sera bisogna andare sul fiume per passeggiare nel verde, vedere i famosi pic nic e ammirare i ponti illuminati: Allahverdi Khan Bridge, Chubi, Khajoo. Quest'ultimo è il più famoso e particolare, la sera qui si incontrano gli iraniani e intonano canzoni sotto i suoi archi.

  • Quartiere armeno crea un effetto di stacco rispetto al resto della città, qui sembra esserci più ricchezza e si possono vedere alcune case tipiche e visitare la Vank Cathedral con i suoi affreschi di martiri cristiani molto vividi e il museo del genocidio armeno.


🏨 Esfahan Traditional Hotel 4 stelle ottimo con camere in stile tradizionali e il giardino interno con i divani di legno e tappeti per godersi la frescura serale.

🍴 prima del ponte Khaju, vicino a Pol Pizza, c'è un fast food che fa dei kebab stratosferici.




Yazd: città di Zarathushtra, Torri del Silenzio, notte al Caravanserai

Yazd è una piccola gemma nel deserto, una cittadina-oasi ben curata con palazzi tradizionali e una strada centrale per passeggiare dopo il tramonto.

Il centro storico è racchiuso in piccole vie tortuose dove si trova la Jameh Mosque con affianco botteghe tra cui quella dove vendono il caffè tradizionale più buono della città, Clock Tower, la prigione di Alessandro Magno (anche se i locali non credono sia una storia vera), il bazar e poco più lontano dal centro il Amir Chakhmaq Complex. Nei mesi estivi si puo assistere al Nakhl-Gardani, un rituale in cui viene trasportato una grande struttura di legno decorata.


La città è famosa soprattutto per Zarathushtra e la religione zoroastriana. Qui si possono visitare il Fire Temple dove brucia costantemente la fiamma sacra e dove ci sono informazioni riguardo allo stile di vita e alle cerimonie di questa comunità. Fu la religione piu diffusa in Iran tra il VI e il X secolo a.C. fino alla diffusione della religione islamica; si diffuse in molti Paesi dell'Asia e ad'oggi i parsi indiani solo il gruppo di rappresentanza piu numeroso.

Appena fuori città è possibile visitare le due Torri del Silenzio dove avvenivano i riti funerari fino al 1970 circa: il cadavere veniva prima lavato nelle stanze ai piedi delle torri, poi veniva portato in cima alla torre per essere lasciato a marcire e divorare dagli avvoltoi e altri uccelli. Una volta rimaste solo le osse, queste venivano sciolte nel centro con dell'acido. Le torri erano due per darsi il cambio ogni sei mesi e farle purificare con il fuoco. Gli zoroastriani credevano che i cadaveri fossero impuri e potessero contaminare il terreno, l'acqua, l'aria e il fuoco a loro sacri. Gli avvoltoi invece erano perfetti al compito perchè da sempre si cibavano di carcasse; si suppone che il consumo dei medicinali nel XX secolo da parte degli esseri umani abbia aiutato la riduzione di questi animali, perchè si trasmettevano con le carcasse compromettendo il sistema digestivo dell'avvoltoio.

Noi siamo andati a vedere la Cham Tower Of Silence, appena fuori città dove non ci sono turisti e si è liberi di girare gratuitamente ovunque..fa una certa impressione camminare dove sono stati mangiati tanti corpi.



Fuori Yazd si può visitare il bel Giardino Pahlavanpur e si può vivere l'esperienza unica di bere l'acqua da un Qanat: chilometri di scavi sotterranei sotto il deserto che dalla montagna portano ancora oggi da millenni l'acqua in città; li si riconosce in superficie perchè formano delle montagnette ravvicinate e allineate lungo il deserto. A qualche chilometro si trovano il Castello di Saryazd, molto suggestivo con cunicoli e stradine di terra dove in tempi antichi si proteggevano migliaia di persone; la porta di pietra di Farar di 6.000 anni fa lasciata sotto le intemperie del tempo; il Robat-e-kohne Caravanserai dove si può dormire con 15 euro o fermarsi a mangiare.

Noi abbiamo preferito un caravanserraglio storico del 1500 a 40 chilometri da Yazd - il Zein-o-din Caravanserai - dove si fermavano le carovane con i cammelli carichi di merci che provenivano dalla via della seta. Ha la forma originale circolare, con belle stanze, buona cucina, la possibilità di vedere il tramonto e le stelle e due proprietari amorevoli e interessanti che ci hanno spiegato i sacrifici per aprire questo luogo storico, le difficoltà di oggi con la mancanza di turisti e la pena per gli animali che vengono uccisi in questo territorio che dovrebbe essere una riserva naturale (leopardi stirati dai camion e gazzelle rincorse da motocross per far venire loro infarti), Ci informano che vicino c'è anche una riserva di zebre iraniane ma non abbiamo tempo per andarle a vedere.


🏨 Yazd Friendly Hotel in centro storico, spartano ma con tutto il necessario a soli 15 euro a camera.

🏨 Zein-o-din Caravanserai per una notte indimenticabile sotto le stelle!

🍴 Fooka con prezzi più alti, buon cibo e terrazza panoramica con vista sulla moschea.



Shiraz

Shiraz è una delle mete turistiche principali dell'Iran per Persepolis, la moschea dai vetri colorati, e per essere la patria del vino Shiraz che tanto ci piace. Arrivare fino a qui non è semplice e bisogna mettere in conto 6-8 ore di bus.


Tra le cose più belle da visitare:

  • Nasir Ol Mosque, la moschea rosa per i suoi fiori delle maioliche e la più fotografata dell'Iran per i giochi di luci delle vetrate colorate durante il primo mattino (dalle 8 alle 10).

  • Valik Bazar il più bello dell'Iran per stoffe, turchesi e artigiato con all'interno la moschea e i bagni turchi antichi da visitare.

  • Shah Cheragh Shrine eretto per i due figli del settimo Shia Imam Musa Al-Kadhim, uno dei luoghi più importanti per la religione iraniana e infatti luogo di due attentati dell'ISIS a fine 2022 e agosto 2023 (unica moschea con i controlli di sicurezza e una guida gratuita dedicata) . Il suo interno è incantevole con intarsi di specchi e legni incredibili..la guida ci spiega che il maestro di intarsi a specchio che ha fatto le decorazioni delle pareti quanto era giovane adesso si dice incapace di rifarli..e purtroppo questa antica arte si sta perdendo perchè i giovani non coltivano più gli antichi mestieri.

  • Tomba del poeta Hafez, un luogo molto amato dai turisti iraniani e di grande pace dove ci si può rilassare nei bei giardini o comprare una copia di poesie con varie traduzioni.



Una giornata intera va dedicata a Persepolis e i siti vicini. Si può chiamare un autista su Snapp e accordarsi per farsi scarrozzare tutta la giornata con 15-20 euro.


Persepolis, la capitale cerimoniale che doveva mostrare l'immensa grandezza dell'Impero Persiano di Dario I e di Serse I.

Era una delle 5 capitali insieme a Babilonia, Ecbatana, Pasargade e Susa. Fu fondata nel 500 a.C.da Dario e sviluppata da Serse, ma la sua costruzione non fu mai terminata a causa dell'assedio di Alessandro Magno. e la distruzione da parte dei suoi soldati.

Perchè cerimoniale? Qui una volta all'anno durante l'equinozio di primavera, venivano ospitati i rappresentanti e gli emissari dei paesi tributari con solenni processioni in onore a Ahura Mazda, creatore divino e figura simbolo dello Zoroastrianesimo. E' facile immaginarsi queste processioni che salivano la doppia scalinata monumentale per raggiungere la piattaforma alta 12 metri su cui sorgeva la città. Passavano sotto la Porta delle Nazioni sorvegliata da due Lamassu (figure assire protettrici con corpi di toro, viso umani e ali) e si avvicinavano all'Apadana un grande cortile di 72 colonne vicno alla Sala del Trono e alla Tesoreria. Qui si possono ammirare i bassorilievi che rappresentano le 23 provincie o satrapie - Medi, Alamiti, Egiziani, Armeni, Babilonesi, Assiri, Etiopi, Joni, Sciiti, Lidi, Traci, Indiani, Arabi - mentre portano doni e tributi al Re dei Re.


A qualche chilometro di distanza si trova Naqsh-e Rostam: luogo suggestivo con varie tombe tra cui quelle di Dario I e Serse che aprono come fessure segrete sulle alte pareti della roccia.


Mentre a 50km verso nord si trova Pasargade: qui in una grande landa desolata si trova la tomba di Ciro il Grande e la capitale che aveva fatto costruire e di cui pero non rimane oggi quasi nulla. Si racconta che Alessandro Magno rese omaggio a questo mausoleo e rimase colpito dalla scritta scolpita sulla tomba.




Infine fuori Shiraz si possono visitare il Pink o Maharloo Lake nei periodi in cui si tinge di rosa, il parco nazionale e le montagne dove vivono i nomadi facendo trekking e dormendo nei loro accampamenti.


🏨 Tata Traditional Hotel in centro storico, molto spartano ma in una buona posizione.

🍴 Kateh Mas restaurant (buonissimo e molto bello in stile tradizionale), Soofi restaurant e Doosi Restaurant (che significa "dalla nonna" e fanno piatti tipici con un brio creativo e bevande buonissime). Tutti e tre consigliati da iraniani, belli e abbiamo mangiato benissimo.



"Andate verso il profondo Sud ..ma siete sicuri?? Fa caldissimo!" ..e di fatti non si sopravvive fuori casa 😅

Bandar Abbas e isola di Qeshm sul Mar Persico

Questa parte dell'Iran va visitata solamente quando è stagione invernale da noi in Italia, altrimenti lasciate perdere. I gradi sembrano quasi normali (sui 38-40) ma il tasso di umidità è a livelli inimmaginabili e ci si disidrata con solo 5 minuti all'aria aperta, notte e giorno indifferentemente.


A Bandar Abbas ci ha investito un caldo infernale e afoso a cui non eravamo pronti. La città ha tutto quello che ci si aspetta da una meta turistica di mare, ma solo nei mesi invernali, perché ad agosto tutto è soffocato da una pesante cupola di aria calda rarefatta.

Dopo 8 ore di bus notturno (esperienza che sconsigliamo in quanto non si riesce a chiudere occhio), andiamo al porto a prendere il traghetto per l’isola di Qeshm. Il costo è di circa 10 euro e ci vuole un oretta. Taxi fino alla villa sul mare prenotata, ma nessuno ci apre e ci lasciano sotto il sole e il caldo per mezz'ora..quando finalmente ci hanno aperto si sono scusati mille volte e ci hanno offerto il pranzo e cena per quello stesso giorno e tutti i giorni a venire.

Il piano era di visitare in lungo e in largo sia Qeshm che Hormuz – quella piu hippie; invece siamo riusciti a vedere solamente:

  • il Mar Persico, un acqua caldissima con grandi tartarughe che nuotavan fino a riva. Uomini, bambini e bambine facevano il bagno in costume, mentre le donne tutte coperte raramente si gettavano in acqua;

  • centro di Qeshm con il lungomare, la vecchia fortezza, il bazar;

  • Star Valley: una formazione geologica unica in Iran e rara al mondo con stalagtiti di pietra che spuntavano dal terreno creando un paesaggio incredibile.

Per il resto, appena mettevamo piede fuori casa sudevamo talmente tanto che diventevamo prosciugati e pieni di bolle in meno di un quarto d’ora. Dopo tre serate passate a guardare la TV iraniana fatta per lo piu di discorsi religiosi, siamo ripartiti per il nord prendendo un volo interno (costano poco sui 30euro e danno pure lo snack).



Ritorno al fresco del Nord

Tabriz e le Montagne colorate

Tabriz è una città vicina alla Turchia e si sente tantissimo questa influenza nei contorni della città e nel comportamento delle persone che qui sembrano sentirsi più libere rispetto ad altre zone del Paese. Ad un primo impatto sembra mal tenuta e povera rispetto ad altre città, ma nasconde un magnifico Gran Bazar: il più grande dell’Iran e quello che da maggior soddisfazioni per le cibarie messe in mostra, merito anche del clima mite e fresco della zona che fa fiorire l'agricoltura. Qui si trovano spezie e frutta secca a prezzi molto bassi, ma anche argento e tappetti bellissimi. Proprio da Tabriz è iniziato anticamente il commercio e l’esportazione dei tappeti persiani che sono diventati cosi famosi in tutta Europa.


Fuori Tabriz si trova un altro sito naturale incredibile e raro nel mondo: le montagne colorate. Solo in Iran, Cina e Peru si possono ammirare e sono uno spettacolo da non perdere. Alte montagne rocciose e sabbiose di color crema con striature rosse, brune, rosa e verdi. Per arrivare basta prendere un taxi con snapp o chiedere all’hotel e per 10 euro si potranno vedere due spot in cui fare una camminata e delle foto. Purtroppo si trovano lungo una strada trafficata, ma trasmettono ugualmente la loro bellezza.


🏨 Hotel Morvarid spartano ma ottima posizione per girare la città.

🍴 Ristorante: abbiamo mangiato in un autentico ristorante locale (eravamo gli unici turisti e ci guardavano come fossimo alieni). Piatto tipico: una specie di grande piadina con patate arrosto e spezie. Purtroppo non ci ricordiamo il nome del posto.



Kandovan: il paese scavato nella roccia

Ultima tappa fuori Tabriz: Kandovan. Ci arriviamo con un tassista scelto su Snapp che il giorno dopo ci viene a riprendere e vorrebbe tanto invitarci a cena da lui, ma purtroppo noi abbiamo il volo.

Kandovan è la Capadocia prima che arrivasse il turismo. A parte l’hotel principale dove anche noi abbiam soggiornato, tutto il resto è rimasto intatto. Qui i circa 600 abitanti vivono ancora in case troglodite scavate nella roccia lavica e che sembrano tanti cappucci a punta; le case sono composte da piccole e anguste stanze su piu livelli di roccia, dove dormono e ricevono anche i turisti sperando di guadagnare qualche soldo. Vicino le stalle dove vengono tenuti muli o pecore. Gli abitanti infatti si dedicano per lo più ad attività tradizionali pastorizia, apicoltura, tessitura di tappeti e la lavorazione dei metalli.

Ai piedi del paesino scorre un fiumicciattolo a cui lati si trovano bancarelle e una sorgente di acqua potabile. Gli iraniani vengono a Kandovan per fare una gita fuori porta e per organizzare i loro amati picnic nell’aria dedicata che offre una bella vista. Per visitare il paesino bastano poche ore, noi abbiamo scelto di fare una notte sul posto per vederlo illuminato con le luci della sera e ci è piaciuta l’atmosfera magica..


🏨 Hotel Kandovan Rocky Village molto bello e ad un prezzo economico.


Suggerimenti utili:

  • Dove dormire: meglio scegliere hotel con servizi europei, senza troppe aspettative

  • Mezzi di trasporto: App SNAPP

  • Cibo: all'inizio sono piatti gustosi ma essendo zero varietà ci si stufa in fretta. Le bevande gusto malto non sono male


Itinerario in mappa:



















Iraniani il popolo più gentile e ospitale che possiate incontrare nella vostra vita!



Andate a visitarlo prima che una situazione politica compromessa chiuda i confini!

Buon viaggio!


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