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Lago di Garda fino al castello di Neuschwanstein

Da Valeggio sul Mincio all'Austria e Germania in moto: un viaggio alla scoperta del Lago di Garda e di castelli che hanno ispirato la Disney.


Premessa: ci siamo innamorati perdutamente del Lago di Garda.. fortunati quelli che ci abitano!


Lago di Garda versante veneto

Mantova, Valeggio sul Mincio, Peschiera, Garda, Torri del Benaco

Sotto il sole cocente di Agosto, partiamo da Riccione e, seguendo l'austrada, arriviamo a Mantova. La città si apre davanti a noi e si riflette nel fiume Mincio: è bellissimo attraversare il ponte per entrare nel centro storico. Qualche chilometro più a nord si trova Valeggio sul Mincio, che con il suo Borghetto fa parte dei Borghi più belli d'Italia. è un piccolo villaggio medievale rimasto intatto nei secoli e costruito in maniera armonica con il fiume e la natura. Un luogo veramente romantico con la dolce cascata sul fiume, le case basse, i ristorantini e l'antico Ponte Visconteo e il Castello Scaligero che fanno da cornice. Sempre a Valeggio si trova il Parco Giardino Sigurtà, parco più bello d'Italia e secondo in Europa. Noi ci siamo andati anni fa durante la primavera per vedere i tulipani sbocciati ed è stato magnifico.

Continuiamo la strada risalendo il Mincio verso il lago e arriviamo a Peschiera del Garda, che ha una particolare conformazione grazie alla fortezza che per secoli ha protetto la città e che oggi fa parte del patrimonio Unesco. Peschiera ha un centro storico, perfetta per riposarsi e mangiare qualcosa. Proseguiamo verso Garda dove abbiamo prenotato il b&B, in mezzo agli olivi gestito da una coppia di ragazzi gentilissimi e ci facciamo consigliare da loro un bel posto per vedere il tramonto. Scopriamo così la terrazza panoramica davanti la Chiesa di San Martino sulla montagna dietro Torri del Benaco; ci sediamo sulla panchina e ci godiamo il tramonto sul lago con una birra e un pacco di patitine, di fianco fanno lo stesso una coppia di tedesco con una bottiglia di vino.


Il giorno dopo ce lo prendiamo per fare il bagno nel lago. Andiamo al Parco San Vigilio dove c'è la spiaggia a pagamento (poco prima senno c'è quella libera), la bella villa omonima e il porticciolo con i tralci di vite e un ristorantino caratteristico. Più di qualche ora al sole, Fabio non riesce a stare, scalpita per tornare in moto. Così seguiamo la strada del lago verso Malcesine, ci fermiamo e vedere Torri del Benaco e fare i tuffi dal pontile in un'altra spiaggia. La sera andiamo a cena a Garda e facciamo una camminata sul lungolago come gli anzianotti.



Lago di Garda versante lombardo

Sirmione, Desenzano, Gardone e il Vittoriale, Campione, Strada della Forra, Limone

Il primo giorno dopo ritorniamo verso Peschiera e proseguiamo verso la metà più famosa: Sirmione. Essere in moto ad Agosto è fantastico, ci permette di evitare le file chilometriche di auto e il traffico. Sirmione si trova su una lingua di terra di 4 km che si prolunga verso il lago; l'ingresso in città è molto scenico con il castello scaligero, il ponte levatoio, l'acqua azzurra e i fiori. Il borgo antico merita senz'altro una visita; essendo una città fondata dai romani si possono anche visitare gli scavi archeologici e le Grotte di Catullo. Alla punta della penisola c'è anche la Jamaica beach.

Lasciamo Sirmione e facciamo una capatina a Desenzano: molto suggestivo il porto vecchio, circondato da negozi e ristoranti. Ci fermiamo a mangiare al Gattolardo, che ci attira con i suoi tavolini nello stretto vialetto e si rivela ottimo nel cibo.


Se si visita il Lago di Garda non ci si può perdere il Vittoriale di Gabriele D'Annunzio a Gardone; anche se ci eravamo già stati, noi ci siamo tornati. Meglio prenotare prima la visita, per essere sicuri di entrare nella casa del poeta. Questo luogo è una delle meraviglie italiane e rappresenta perfettamente la vita ineguagliabile di D'Annunzio: qui il Vate visse dal 1921 fino alla sua morte nel 1938. L'interno della casa è rimasto intatto dalla sua morte e si possono ammirare stranezze e oggetti unici. Raccontarli è riduttivo, giusto un piccolo spoiler: c'erano due ingressi per gli ospiti graditi e non (tra i quali anche Mussolini), D'Annunzio metteva sulla tavola quando invitava gli ospiti la statua di una tartaruga morta al Vittoriale per indigestione come monito per l'ingordigia (ma lui non mangiava con gli ospiti perché si vergognava dei suoi denti), il suo scrittoio dove ha inventato il brand Rinascente e la parola tramezzini (primo antesignano del marketing).. Tutto qui è simbologia e la guida ripercorre la vita del poeta con le sue particolari attitudini. Fuori dalla villa si trovano il parco, il Mausoleo vista lago dove è sepolto assieme ad altri eroi di Fiume, la gigantesca Nave Puglia, il motoscafo MAS96 con il motto di D'Annunzio Memento audere semper ("ricorda di osare sempre"), il museo sulle imprese militari e quello sull'abbigliamento, i tessuti e le amanti del poeta. Ci vuole tempo per visitare tutto il complesso e va gustato con calma; d'estate organizzano anche concerti nell'anfiteatro.


A 20 km più a nord si trova Campione del Garda, luogo perfetto per fare i tuffi e confondersi tra windsurf e kitesurf.

Altri 5 minuti di moto e siamo alla Strada della Forra - un altro must per i motociclisti e i ciclisti - descritta come una delle strade più belle al mondo e protagonista anche nel film di 007 'Quantum of Solace'. La strada si chiama così perché attraversa la forra scavata dal torrente Brasa; le alte parete rocciose della gola hanno sfumature verdi e si mescolano con la cascata e la natura rigogliosa. Si deve proseguire la strada fino a Tremosine, fermarsi nel borghino e guardare il lago dalla Terrazza del Brivido a strapiombo sul lago a 350 metri di altezza.


Concludiamo con la bella Limone sul Garda e le sue limonaie a terrazze sul lago. Sebbene fosse un luogo famoso per la produzione di limoni, il nome della città ha altre origini storiche e la tradizione lo collega alla sua posizione di confine, " limen" appunto. Limone è un piccolo gioiellino e anche Goethe ne celebrò la sua bellezza nei suoi scritti.

Da Limone parte anche la 'Garda by Byke' spettacolare pista ciclabile sospesa sul lago a 50 metri sul livello dell'acqua.



Lago di Garda versante trentino

Riva del Garda, Cascata del Varone, Lago di Tenno

Superiamo il confine immaginario e arriviamo alla parte trentina del lago. Riva del Garda ha una bella spiaggia con comodi prati erbosi per riposare, il centro storico è meno scenico degli altri borghi sul lago ma comunque molto bello.

Da Riva andiamo a visitare la Cascata del Varone (6€): non è una cascata come le altre, questa è all'interno di una strettissima gola e fa un tuffo di 98 metri. Il frastuono, gli spruzzi e le luce creano un ambiente incredibilmente suggestivo. L'architetto che ha curato l'accesso alla cascata per il pubblico, è lo stesso del Vittoriale e anche qui ha fatto un ottimo lavoro.

Ad appena 10km c'è il meraviglioso Lago di Tenno con l'acqua di color turchese intenso, sembra finta! Fare il bagno qui è un'esperienza unica, oltretutto il lago è piccolino e si può nuotare fino al centro o raggiungere la riva opposta. Da vedere anche il Borgo Medievale di Canale di Tenno, un paesino incantato con le viuzze ripide inserito tra i Borghi più belli di Italia. Per chi vuole camminare c'è un sentiero che congiunge il borgo al lago in 3o minuti e che nel passato gli abitanti utilizzavano per prendere l'acqua. D'estate organizzano anche un festival medievale in cui il paesino torna a vivere come nel passato.


Passando per il Tirolo

Lago di Molveno, Bolzano, Brennero, Innsbruck, Mieming

Da Tenno inizia il viaggio vero in moto tra le montagne del Parco dell'Adamello e costeggiando il lago di Molveno. Ci fermiamo a Bolzano per sgranchirci le gambe nel centro storico ma non siamo pronti al caldo infernale e ripartiamo dopo mezzoretta. Continuiamo verso nord fino al Brennero e arriviamo in Austria. Appena passato il confine scopriamo cosa significa felicità, la benzina qui costa pochissimo! Compriamo la vignetta con pochi euro per viaggiare in autostrada e siamo pronti a correre prima che le nuvolone nere ci agguantino. Arriviamo a Innsbruck e pensiamo di avercela fatta; invece niente, inizia a piovere e fuggiamo verso Mieming dove abbiamoil b&b, un paesino disperso tra i pascoli ma con un ottimo ristorante.


Castelli "Disney"

Fernsteinsee, Zugspitzblick, Fussen, Castello di Hohenschwangau e Neuschwanstein

La strada in mezzo alle Alpi è perfetta per la moto. Ci fermiamo al lago Fernsteinsee che circonda un castellino creando una scenografia bellissima; proviamo a bagnare i piedi ma l'acqua è congelata..ecco perchè nessuno si tuffa. Altro stop per ammirare lo Zugspitze, la vetta più alta di Germania con 2.962 metri di altezza.

In nemmeno due orette (ce la siam presa comoda) arriviamo a Fussen e andiamo subito ai castelli. Abbiamo prenotato la visita e se perdiamo il turno non avremo più possibilità di vederlo, perchè tutti gli altri orari sono prenotati da giorni.


Iniziamo con il castello di Hohenschwangau, residenza estiva sul lago del re Maximilian, in cui Ludwig II trascorse gli anni della sua gioventù e osservava i lavori di costruzione del castello di Neuschwanstein. Qui rivivono le abitudini quotidiane della famiglia reale con gli arredamenti e i mobili originali perfettamente conservati.


Finita la visita, ci incamminiamo nel bosco e già respiriamo un atmosfera fiabesca. Il castello medievale di Neuschwanstein è l‘edificio storico più famoso della Germania, il “castello delle fiabe e della perfezione“ fatto costruire dal re Ludwig II di Baviera con le migliori tecniche dell'epoca. Il progetto era molto ardito e complesso per la posizione di montagna, ma il re imponeva ritmi serrati e in 7 completarono il primo piano. Oltre 200 muratori lavorarono alla costruzione per fino al 1984. Purtroppo Ludwig II potè godersi il castello per pochi anni, nel 1986 venne dichiarato pazzo dal Consiglio di Stato (senza nemmeno una visita medica), fu imprigionato e da lì a breve annegò, a soli 41 anni, in circostanze mai del tutto chiarite essendo lui un abile nuotatore.

Nel castello si nota la ritrosia per ogni contatto umano di Ludwig e la limitazione che subì a partire dal 1866 quando gli fu tolto il pieno esercizio delle sue funzioni. Ad esempio vennero eliminate dal progetto le stanze per gli ospiti e la modesta "Stanza delle Udienze" si trasformò in un'enorme Sala del trono come tributo alla regalità e copia della leggendaria sala del Santo Graal.


Usciti dal castello, passeggiamo nel bosco e andiamo a vedere il castello dal ponte Marienbrücke, che sovrasta la gola Pöllatschlucht. Questo ponte fu costruito da Maximilian II come regalo alla moglie Maria, amante delle escursioni in montagna.



Val Pusteria, Cadore e rientro

Lago di Brais, Lago di Dobbiaco, Cortina d'Ampezzo, Diga del Vajont, Grotta Azzurra, Asolo, Comacchio.

Il nostro viaggio in realtà doveva proseguire lungo altri castelli della Romantikstraße, ma le condizione meteo avverse (e la nostra mancata preparazione ai temporali) ci hanno fatto cambiare il percorso. Con la moto torniamo verso Innsbruck che riusciamo finalmente a visitare: il centro è davvero bellino e amiamo i locali in piazza dove servono i prodotti tipici e buona birra.

Passiamo la notte sulle Alpi, schivando un temporale per 5 minuti. Altro giro di birre e una buona dormita sono quello che ci servono. Il giorno dopo percorriamo in moto la Val Pusteria e ci fermiamo al magnifico Lago di Brais, continuiamo verso Dobbiaco e la strada costeggia il lago omonimo e altri laghi stupendi in cui ci fermiamo a fare le foto. Il panorama qua è incredibile e vediamo anche le Tre Cime Lavaredo. Ci fermiamo a Cortina d'Ampezzo per un giretto nel centro e un break al bar con uno strudel (io sono dipendente, fabio lo schifa..gli opposti si attraggono).


Scendiamo a valle e passiamo lungo i paesini del Cadore e ci fermiamo alla Diga del Vajont, un importante luogo della memoria. La diga fu costruita tra il 1957 e il 1960 e il l disastro del Vajont si verificò la sera del 9 ottobre 1963. Una frana precipitò dal pendio del Monte Toc nelle acque del bacino e lo spostamento dell'acqua contenuta coinvolse prima Erto e Casso, paesi vicini alla riva del lago dopo la costruzione della diga, poi l'onda generata superò la diga e provocò l'inondazione e distruzione degli abitati a fondovalle, tra cui Longarone. Morirono 1.917 persone, tra cui 487 bambini. Noi ci ricordiamo gli anziani veneti che raccontavano che nel Piave per giorni si erano rinvenuti i cadaveri di quei poveretti a kilometri di distanza. Qua si trovano le memorie dei pochissimi sopravvissuti, quelli che erano fuori per lavoro oppure come una famiglia a Casso il cui padre non si era mai fidato della costruzione della diga e che appena aveva sentito vibrare il terreno aveva fatto correre su per la montagna la famiglia salvandola per miracolo, in qualche minuto infatti l'onda aveva inghiottito la sua casa. Questo luogo da emozioni forti e per giorni rimane nella mente il dolore di quella inutile tragedia.

Da Casso si può vedere bene la montagna spaccata dove ha franato e i detriti che hanno invaso l'ex bacino.


Itinerario in mappa:


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