Sudafrica
Da Cape Town al Kruger Park e ritorno sulla Garden Route. Un viaggio da seimila chilometri tra elefanti, struzzi, balene e squali bianchi.
Abbiamo dei bellissimi ricordi del Sudafrica, dal colore degli Oceani all'adrenalina del Kruger Park e la Shark tank Adventure.
Questo post ripercorrerà tutti i momenti magici che abbiamo vissuto nel novembre 2017, in modo che possiate riviverli con noi.
Cape Town
Waterfront, Table Mountain, BO-KAAP, Pinguini e vigneti
Questo è stato il primo viaggio nostro, intercontinentale, da quando stiamo insieme.
Prenotiamo con Air France un volo Roma-Parigi-Città del Capo pagato circa 500 euro per il mese di Novembre, ancora bassa stagione.
Rimaniamo sorpresi da quanto si viaggia bene con questa compagnia; il volo offriva i pasti principali nelle sue 11 ore ma quello che ci ha colpiti è stato "l'open bar", ovvero carrelli con cibo vario tra i quali panini, tramezzini, gelati, snacks e vino (tanto) che potevi consumare liberamente tra i vari corridori trasversali dell'aereo, chiacchierando in piedi con i vari hostess-steward e altri viaggiatori.
Non so se siamo stati fortunati, ma la cosa ci è piaciuta parecchio ed è servita a smaltire le ore di volo!
Arrivati a Cape Town veniamo ospitati dalla nostra amica Kathleen conosciuta a Riccione in spiaggia mentre lavorava come ragazza "alla pari" per una famiglia di nostra conoscenza. Con lei e il suo ragazzo visitiamo la Victoria e Alfred Waterfront situato nel porto commerciale di Cape Town e facciamo colazione in un grazioso bar sempre in questa zona. Ci forniscono informazioni sulla città e sulle zone da evitare perché pericolose (e lo sono davvero), ma basta sapere quali sono per rimanere lontano dai guai e godersi questa splendida città. Basta farsi un giro nei quartieri più in voga per vedere guardie armate e cancelli con filo elettrico o spinato.
Una tappa imperdibile è il quartiere BO-KAAP, un sobborgo pittoresco che ti fa sentire colorato anche dentro, dove tante sono le case variopinte di colori a pastello e che si trova ai piedi di Signal Hill nel City Bowl di Cape Town. La sua storia, purtroppo, è legata alla schiavitù ed è anche conosciuta come il "luogo di nascita dell'Islam" nel Capo. Persone schiavizzate, artigiani e politici sono stati portati qui da paesi quali l' Africa, India, Sri Lanka, Indonesia e Malesia...
La spiaggia più famosa e quella con la vista panoramica più esclusiva ai piedi dei Twelve Apostles, si chiama Camps Bay Beach. Qui ci siamo goduti un mare cristallino, locali vivaci sulla spiaggia e tanti ristoranti, club e divertimenti vari. In piena stagione risulta molto affollata ma noi a Novembre ce la siamo goduti appieno!
Finendo di parlare di spiagge, appena fuori città, a circa 15 min di auto, si può raggiungere la Bloubergstrand Beach. Questa spiaggia selvaggia offre un mare molto bello, delle ville mozzafiato con accessi privati in spiaggia e la vista su città del Capo molto suggestiva, oltre al tramonto dietro Lion's Head.
Un'attrazione da non perdere, anche se non siete amanti del vino, sono i vigneti sudafricani di Constantia. Terre eleganti e ricche di verde dove vige la credenza che suonare musica classica tra i vigneti aiuti a produrre un vino migliore!
Qui arriviamo in macchina in una giornata uggiosa e lo spettacolo era a dire poco stupefacente. Chilometri e chilometri di vigneti verdissimi, edifici elegante stile 800 dove si prepara il vino e locali dove concedersi una degustazione. Scopriamo a nostra insaputa che la storia vinifera di questa regione comincia ben 350 anni fa e produce tutt'oggi vini bianchi e rossi di pregio esportati in tutto il mondo. Al Constantia Glen degustiamo gli ottimi vini e vediamo foto all'interno dei locali di degustazione con la Regina Elisabetta, Presidenti americani, attori e personaggi conosciuti che si fanno spedire annualmente i migliori vini sudafricani tra i quali Merlot, Chenin Blanc, Chardonnay, Pinotage. In questa regione vi sono inoltre delle bellissime wine estates che permettono di soggiornare all’interno della loro proprietà.
Il cavallo di battaglia di queste zone è che trovandosi al di sotto dell'equatore e quindi con le stagioni inverse, riesce ad arrivare alle tavole più pregiate del Nord sei mesi prima rispetto a tutti gli altri.
Non si può arrivare qui e non vedere la Table Mountain! Per visitarla si può pagare una funivia che vi porta direttamente in cima dove la vista è mozzafiato. Si vede la famosa Lion's head e tutta la città! Inoltre ci sono diversi sentieri, un bar-ristorante e tanti punti panoramici sui 12 Apostoli. Vale ogni secondo speso lassù.
Nei periodi di alta stagione la fila per la funivia e stressante. Inoltre, va visitata con il cielo limpido e poco ventilato, altrimenti sarete costretti a vedere da terra la famosa "tovaglia", ovvero la nuvola che si appoggia sulla montagna piatta che funge appunto da tovaglia...
Noi ci siamo fatti la discesa a piedi, non la consigliamo a meno che non siate consapevoli del tempo e della difficoltà che ci vuole! Il percorso non è difficile in se ma è ripido e gli scalini naturali sono molto alti per cui non è una passeggiata normale. Nonostante il paesaggio fosse bellissimo e come esperienza la farei mille volte ancora, era doveroso da parte della signora della biglietteria avvisarci del tipo difficoltà e non rispondendo "tranquilli ci vuole un'oretta" con il ghigno in faccia..ci abbiamo messo 3 giorni dopo a camminare senza dolori e acido lattico.
In realtà ne vale la pena, ma preparatevi a 3 ore e più di camminata in discesa ripida a gradoni irregolari e vesciche in ogni dove! Premesso ciò, se siete consapevoli è una esperienza da fare!
Muizenberg Beach è la spiaggia da cartolina principale per Cape Town. La sabbia è bianca e fina e spesso si vedono correre i cavalli liberamente in riva al mare, quel giorno ne abbiamo visti due bianchi!. La particolarità di questo luogo sono queste vivaci cabine vittoriane di legno colorate.
Si trova poco fuori città e l'abbiamo raggiunta dopo aver ritirato la nostra auto con cambio manuale a sinistra e guida a destra.
Inoltre da qui si ha una vista panoramica sulla Penisola del Capo ed è anche rinomata per essere la spiaggia più frequentata dai surfisti.
Sempre poco distante da Muizenberg Beach, raggiungiamo Simon's Town e la "spiaggia dei pinguini" situata sulle rive della False Bay.
Una delle principali attrazioni di Simon’s Town è sicuramente la celebre Boulders Beach, situata pochi chilometri a sud dell’abitato, direzione Cape Point.
Si tratta di una delle spiagge più popolari e dal 1982 ospita una colonia di circa 2500 pinguini africani, chiamati anche pinguini dai piedi neri o pinguini jackass (asino), per via del loro verso somigliante al raglio dell' asino. Se siete fortunati, li trovate a camminare di fianco a voi...
Capo di Buona Speranza
Il punto più a Sud del Continente Africano
Il capo di Buona Speranza è l'estremità meridionale della penisola del Capo. Erroneamente viene considerato come il punto più a sud dell'Africa e come punto di separazione tra l'oceano Atlantico e l'oceano Indiano, ma nella realtà questo spetta a capo Agulhas, di cui parleremo dopo.
Al nostro arrivo la giornata ci accoglie sempre uggiosa, ma questo non fa altro che aumentare la suggestività di questo luogo.
Il capo di Buona Speranza è costituito essenzialmente da una spiaggia di ciottoli e da scogliere a strapiombo sul mare, quelle che piacciono a noi.
Continuando a Nord, troviamo il punto più elevato di Cape Point, e ci concediamo un pasto al Two Oceans Restaurant, prima di visitare due fari.
Il faro più antico fu attivo dal 1860 al 1919 ed oggi, tutta la zona del capo di Buona Speranza e di Cape Point è abitata da grandi comunità di babbuini (che noi non abbiamo visto).
E la vera fine dell'Africa
Tappa da non rinunciare è Cape Agulhas, la vera estremità meridionale del continente africano. Qui c'è l'incontro tra l'Oceano Atlantico e quello Indiano. I colori tutti attorno sono stupendi, sia del mare che della vegetazione. Ai pedi della spiaggia si trova un cippo recante la scritta della posizione geografica.
Questa zona fa parte del Parco nazionale Agulhas e ospita un piccolo ospedale per pinguini che abbiamo visitato e voluto sostenere con il biglietto di ingresso.
Consigliamo di visitare, inoltre, a Città del Capo:
- Lion's Head
- Signal Hill dove ci si può stendere per guardare il panorama e le stelle
- Clifton Beach
- la zona di Downtown e del parco intorno a Government Ave
- The Old Biscuit Mill per il sabato sera
- Robin Island Museum e il carcere di Nelson Mandela
La highway N1 e i 1.400km fino a Johannesburg
Johannesburg
Lasciamo con dispiacere Città del Capo e con la nostra macchina ci dirigiamo in direzione Kruger Park non percorrendo la mitica Garden Route sulla costa ma optando per la principale via interna. Questa opzione di non fare Garden Route da subito ma di farla al ritorno è stato a causa del maltempo che volevamo evitare..siamo riusciti a portare la pioggia e neve anche qui dove c'era siccità XD
La strada che porta a Johannesburg è lunga circa 1,400 km e si viaggia attraverso vallate, praterie, semi deserti con temperature estreme passando per Beaufort West e Colesberg. Lungo questo tratto ci fermiamo in un posticino molto bello consigliato dalla nostra guida portatile che si chiama The Richmond caffè and Rooms nel paese di Richmond. Qui veniamo accolti da una giovane e gentile ragazza di colore che ci prepara una bibita allo zenzero fatta in casa e ci porta una fetta di torta da mangiare. Entrambe squisite come la guida suggeriva! Lungo il tragitto, poco dopo, abbiamo fatto un'altra tappa alla diga..giusto per cambiare il paesaggio dalla monotonia del deserto.
La strada si rivela tremendamente rettilinea e a volte monotona e prima di arrivare al primo luogo di pernottamento, arriva il buio e incontriamo una specie di uragano con vento laterale fortissimo. Ho guidato tutto il giorno fino a notte per 1.000 km combattendo contro questo acquazzone e i camion che spruzzavano acqua da sotto le ruote come un idrante. Arriviamo finalmente al nostro B&B a Bloemfonteine dove ci ospitato questo florido signore che ci rileva che ha pure nevicato non molto lontano.. Prima di coricarci siamo andati a mangiare due belle bistecche di carne e due birre non lontano da casa, poi finalmente andiamo a riposare come si deve!
Il giorno dopo visitiamo velocemente Johannesburg per poi arrivare direttamente al Parco vicino al Kruger. Come già successo, anche qui, una volta parcheggiato qualcuno chiede se ci può guardare la macchina in cambio di qualche Zar (moneta locale). Johannesburg ce l'avevano descritta in precedenza come una città pericolosa, ma non abbiamo trovato particolari difficoltà. Il giro è stato abbastanza veloce, qualche quartiere centrale ma niente di impressionante..è stato bello vedere che qui la parte di popolazione di colore non è stata messa ai margini della città come in altri casi.
Kruger Park
Ritorno alla natura
Finalmente eccoci qua, nello spirito più profondo dell'Africa, in uno dei parchi più famosi al mondo anche per estensione.
Non abbiamo soggiornato all'interno del parco anche se in seguito ce ne siamo pentiti perché organizzano safari notturni alla ricerca di animali più rari che di giorno si nascondono all'ombra a causa della calura. Non era facile trovare informazioni da soli su internet riguardo al parco e agli alloggi interni, perchè spesso sono le agenzie ad organizzare. Online, però, avevamo comprato un pass per tutti i parchi sudafricani perché con il pacchetto si risparmiavano i vari costi di ingresso, ma alla fine abbiamo visitato solo quello, che basta e avanza.
Il KrugerNational Park è una delle riserve faunistiche più grandi dell'Africa. Si estende per 20.000 km2 tra il Sudafrica, Zimbabwe, Mozambico, Swaziland ed è stato designato dall'UNESCO come Riserva Internazionale dell'Uomo e della Biosfera.
La sua particolare densità di animali selvatici comprende i Big Five: leoni, leopardi, rinoceronti, elefanti e bufali. Noi abbiamo visto 4 dei Big Five e ci mancava il leone. Abbiamo girovagato all'infinito, ne abbiamo sentiti i ruggiti ma erano purtroppo sempre nascosti.
Altre centinaia di altri mammiferi e diverse specie di uccelli dimorano qui come avvoltoi, aquile e cicogne. Il paesaggio comprende montagne, pianure di arbusti e foreste tropicali. Durante il nostro soggiorno abbiamo visto svilupparsi diversi incendi e diversi addetti all'opera per domarli nonostante fosse ancora Novembre!
Qui abbiamo avuto incontri ravvicinati con elefanti, iene, giraffe a non finire, leopardi che dormivano sugli alberi, antilopi, coccodrilli, kudu, impala, rinoceronti, ippopotami e tanto altro che sbucavano in ogni parte del parco. Siamo anche riusciti a vedere i cuccioli di tante specie, essendo un periodo adatto. I tramonti hanno fatto da padrone ad una esperienza tra le più belle chi si possano vivere e che difficilmente ci scorderemo!!!
Tornando all'alloggio, noi soggiornavamo in un bellissimo parco safari adiacente al Kruger, con iacuzzi esterna, vasca da bagno esterna e struttura tipica sudafricana ovviamente modernizzata. La camera era una casetta indipendente in mezzo alle altre ed era all'interno del parco naturale. Non era difficile fare incontri troppo ravvicinati di notte con kudu e altri animali e il proprietario, che sembrava quello di Jurassic Park, ci aveva avvisato che la mattina precedente si sentivano i leoni vicini! Noi abbiamo cenato e bevuto nei nostri divani esterni, di notte, con i peli delle bracci dritti e gli sguardi sempre in giro nel buio e pronti a scappare al primo rumore!
Riserva naturale del Blyde River Canyon
Dopo circa tre giorni al parco lasciamo a malincuore questo posto che è entrato in profondità dentro noi e raggiungiamo un'altra tappa: la Finestra di Dio (God's Window) e il Blyde River Canyon, terzo canyon più grande del mondo. Qui parcheggiamo la macchina e ci addentriamo in questo parco naturale per ammirare la famosa terrazza con vista a perdita d'occhio.
Sempre nei dintorni del Canyon, si può visitare una cascata chiamata Lone Creek Falls, dove insieme a dei ragazzi spagnoli o portoghesi (vado a memoria) abbiamo scavalcato una recinzione per avvicinarci proprio sopra la cascata.