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Teneroad towards East 2024: dalla Grecia alla Russia in moto in solitaria, 16.150km 31 giorni e 23 Paesi

Grecia-Bulgaria-Serbia-Slovacchia-Croazia-Slovenia-Austria-Liechestein-Svizzera-Germania-Francia-Lussembrurgo-Belgio-Olanda-Danimarca-Svezia-Estonia-Finlandia-Norvegia-Russia-Georgia-Armenia-Turchia-Grecia.


🏍️ VIDEO YOUTUBE (in progress, potrete vederlo da Ottobre/Novembre)




Idea di viaggio

Benvenuti!

Sicuramente molti di voi che stanno leggendo questo blog sono qui per la prima volta su Teneroad.com. Mi chiamo Fabio e sono un appassionato di motori, specie se hanno due ruote, e dopo molti anni passati con la mia compagna Federica a viaggiare tutti e 5 i continenti con qualsiasi mezzo (compresa la mia Yamaha XTZ Super Tenerè) ho deciso di prendermi tre mesi di aspettativa e raggiungere in moto il Giappone nei mesi di Giugno-Luglio-Agosto 2024.

Nel bel mezzo dei preparativi arriva però una magnifica sorpresa, Federica è incinta! Preso dall'emozione le dico subito che annullerò il viaggio e i preparativi, che non la lascerò sola e che affronteremo insieme questa bellissima nuova avventura!

Federica però lo sa che sto mettendo da parte un sogno, per cui mi dice dolcemente che non devo mettere da parte i sogni, ma che posso prendermi un mese sabbatico senza problemi, a patto che torniamo in Italia qualche mese in modo che lei e la piccola Sofia siano ben coccolate dai nostri genitori finché non tornerò dalla mia avventura.

Ed ecco qui il mio viaggio: raggiungerò la Russia attraversando 23 Paesi dormendo in qualche hotel o facendo semplicemente campeggio libero.


Sofia ora ha tre mesi, è perfettamente in salute, la mia compagna è in ottime mani con nonne e zie in casa, io mancherò nella sua vita per 4-5 settimane, ma le recupererò in futuro raccontando le avventure passate in giro per il mondo per essere il suo super eroe!



Preparativi

Percorso:

Come per qualsiasi viaggio, per prima cosa si sceglie il percorso. Il tempo ce l'ho, per cui decido di toccare tutti quei paesi che ancora non ho visitato in moto, come Svizzera, Belgio, Lussemburgo..giusto per completare la mappa europea dei Paesi visitati.

I chilometri sono tanti, le frontiere pure, ma l'idea iniziale è quella di stare in sella il più possibile nei paesi che ho già visitato in precedenza come i Balcani.

L'ingresso in Russia sarà al Storskog Border Station nel Circolo Polare Artico, proseguendo a sud per le città di San Pietroburgo, Mosca, Volgograd raggiungendo poi la frontiera con la Georgia, Armenia e Turchia.

Il ritorno a casa mia in Grecia è stato precisamente 31 giorni dopo la partenza.


Visti:

Un visto, quello russo, classico.

Non ho potuto prendere quello elettronico, veloce e poco costoso, perchè la guerra Russia-Ucraina ha spinto molti paesi a chiudere le frontiere terrestri, fra cui la Finlandia; motivo per cui ho dovuto richiedere il visto standard in quanto quello elettronico non permetteva il transito in tutte le frontiere, specialmente quella russo-norvegiese a Kirkenes. Il costo è di circa 250 presso il Consolato Russo di Milano attraverso un'agenzia di visti collegata con un'altra agenzia turistica di San Pietroburgo. Durata di 10gg compresa assicurazione medica e tutela legale. Con 48€ extra ho fatto anche l'assicurazione alla moto compresa di tutti i rischi.


Pernottamenti:

Hotel e tenda.

Hotel in tutti quei paesi industrializzati dove il bivacco non è consentito o poco tollerato (praticamente da casa in Grecia a Helsinki) per poi utilizzare solamente tenda e sacco a pelo dalla Finlandia alla Norvegia, Russia, Georgia, Armenia e Turchia.

In fondo al blog tutti i consigli sulle app per gli hotel in Russia o per il bivacco e altri consigli utili per il viaggio.


Moto e accessori:

Yamaha XTZ Super Tenerè 1200.

La mia compagna di viaggio indistruttibile (mi do una toccatina), un bulldozer tutto ferro e gomma che ci ha portati in giro per Europa, Africa e Asia. La mia moto può portare qualsiasi peso o bagaglio, è affidabile e siccome non ho con me la mia zavorrina, posso tranquillamente portarmi tenda, sacco a pelo, attrezzi da campeggio e la divisa estiva, occupando solo il 60% della capienza delle borse.

La manutenzione della moto la faccio da solo. Ho cambiato le bobine, le 4 candele, filtro aria, filtro benzina (sporchissimo per i 40.000 km all'attivo), pulizia valvole, cambio olio e filtro olio, cambio olio cardano, controllo raggi, serraggio viti, cambio gomme, cambio batteria e pulizia profonda con con olio al silicone. Potrei aprire una impresa di pulizia motociclette!


Gli accessori che ho sulla moto sono: barre paramotore (che si sono rivelate davvero miracolose), paramani maggiorato, sellino gel, fari fendinebbia, parafango anteriore maggiorato, parafango posteriore, porta telefono, presa USB, paracoppa in alluminio, scarpetta al cavalletto laterale.

Come bagaglio ho un bauletto in alluminio Trekker, due borse morbide laterali waterproof, un borsone da 80lt, tenda, materasso, tanica benzina (mai utilizzata in viaggio). Per finire ho una borsa serbatoio Oxford bella grande dove tengo soldi, documenti, passaporto, ecc in modo da averli sempre a vista.


Gli accessori digitali sono i classici: portatelefono, presa 12V doppia ricarica, fotocamera, GoPro. Ho però comprato un adattatore con tutti i tipi di spine e con l'inserto per la presa di corrente del pc, per non trovarmi in difficoltà una volta entrato in Russia o in Georgia visto che dovrò lavorare per due o tre giorni. Ad oggi posso dire che è stato inutile perchè le prese sono simili alle nostre e non servono adattatori in nessuno dei Paesi visitati!



Valute e pagamenti:

Sia a Salonicco che in Italia ho provato in tutti i modi di cambiare gli Euro con i Rubli, ma non c'è stato verso, nessuno li ha e potevo immaginarmelo. Gli hotel in Russia li ho prenotati e pagati online con l'App Ostrovok visto che a causa della guerra hanno bloccato tanti siti come Booking. L'idea era quella di varcare un confine con in tasca la valuta del paese in modo da evitare rischi, perdite di tempo, fila al bancomat, e di procedere senza impedimenti. L'unica valuta che sono riuscito a cambiare sono gli Euro-Lira Turca perché alle frontiere turche è più difficile cambiare i soldi.


Durante i preparativi mi e venuta la brillante idea di comprare online le vignette per la Slovenia e per la Svizzera qui per risparmiare tempo e poter proseguire senza fermarmi negli uffici.


Di seguito le varie tappe. Il viaggio è stato tranquillo fino alla Cecenia per poi trasformarsi in una vera e propria avventura!

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Grecia-Bulgaria-Serbia

Si parte!

Quante volte ho detto questa frase tra me e me quando montavo in sella per girare i Balcani, o la Francia, o la Turchia. Questa volta però sono più emozionato, quasi spaventato. Ho tutti i documenti in regola, ma ciò non toglie che il governo russo o quelli confinanti possano decidere di chiudere le frontiere terrestri in qualsiasi momento, però dico a me stesso che non posso prevederlo e che, comunque vada, al massimo cambierò strada.


E' l'1:00 del mattino di luglio e la temperatura qui a Salonicco è gia fastidiosamente alta. Il pieno l'ho fatto il giorno prima, la moto si accende, i dispositivi sono collegati, apro un pò il gas e comincio a muovermi... solo quando sei veramente in sella alla tua moto, che fai i primi chilometri, realizzi che sei veramente partito per il tuo viaggio dei sogni (anche se più corto del previsto). Mi dirigo per l'ennesima volta in direzione Sofia passando la frontiera greca-bulgara in 4 minuti - viaggiando di notte si fa prima - una frontiera semplice dove puoi superare tutti se hai una moto e arrivare prima ai controlli. Qui i controlli sono veloci, il personale cordiale, mentre nessuno mi ha fermato dalla parte bulgara, per cui sono entrato in un baleno. La strada è molto bella, ci si addentra nei boschi, la temperatura si abbassa notevolmente e in qualche tratto il percorso è pieno di curve.



Anche la frontiera con la Serbia si rivela efficiente, personale cordiale, e in meno di 5 minuti sono entrato in Serbia, la piccola Svizzera dei Balcani. Le strade come sempre sono perfette, i panorami bellissimi e dopo circa 3 ore giungo a Belgrado. La capitale mi sorprende, è curata, tutti si fermano per farti passare sulle strisce, il popolo è giovane, e ci sono un sacco di vie carinissime tutte colorate. Il mio appartamento è in pieno centro, proprio dietro l'imponenete edificio dell'Assemblea nazionale della Repubblica Serba.

Dopo aver girato a piedi per la città e scattato qualche foto, mi sono imbattuto in via Ulica Skadarska, strapiena di localini e barettini tipici, molto curati e colorati. Ho preso una birra locale per 3,5. A cena un panino per strada simile ad un hamburger e via a letto. La traversata notturna mi ha messo ko e devo riprendere le energie con una bella dormita.

Domani si entra in Slovacchia, precisamente a Bratislava.



Slovacchia (Bratislava)

La tappa a Bratislava non era prevista, essendo partito per errore un giorno prima del previsto (tanto era l'entusiasmo), ho deciso di fermarmi qui in Slovacchia e allargare un po' il percorso.

L'hotel che ho scelto in realtà è una serra convertita in b&b, dove il materasso è stato appositamente messo sopra un tavolo alto dove prima c'erano le piante. Il proprietario è un signore simpatico e mi dice che se voglio uscire con la moto devo poi chiamarlo per farmi riaprire. Essendo arrivato tardo pomeriggio non mi piace dover suonare per rientrare, motivo per il quale ho scelto di cucinare un pasto precotto con il mio fornellino da campeggio sul retro della serra in mezzo al verde e rimandare la visita a Bratislava al giorno dopo. Il mattino seguente arrivo verso il centro città, parcheggio la moto e cammino per le viuzze. Sembra tutto bello tranquillo, anche troppo, trovo tutto chiuso (forse ho beccato un giorno di festivo?) per cui faccio qualche foto ai vari monumenti e piazze per poi ripartire. Quello che mi ha colpito maggiormente della Slovacchia, è la quantità immensa di pale eoliche che ho trovato sulla strada che confina con l'Austria, una mare di pale eoliche mai vista in vita mia! Le strade come sempre sono perfette e con tanto verde attorno.



Slovenia (Lago di Bled)

Questa era una tappa tanto desiderata! Il lago di Bled era una vita che volevo vederlo. Da Bratislava proseguo in direzione Slovenia, la vignetta l'ho gia pagata digitalmente tempo fa, quindi l'ingresso è veloce e senza soste. La Slovenia si presenta in tutta la sua bellezza, asfalto nero, clima fresco tra le montagne e strada ricca di curve. Arrivo al lago di Bled strapieno di turisti che camminano sulle rive del lago o pedalano sulla pista ciclabile. La colonna di auto mi rallenta notevolmente, ma mi faccio largo sorpassando a destra e sinistra, finché esausto e accaldato parcheggio alla buona dietro una fermata del bus, prendo il mio telo da bagno e le infradito, lo stendo sul prato e mi tuffo! Niente di meglio di una nuotata rigenerante. Dopodiché seguo il percorso che porta ai vari punti panoramici dove scattare le foto (facilmente lo si trova su Google Maps) e poi mi prendo una bella birretta locale con vista lago.



Austria-Italia-Liechestein-Svizzera

La mattina seguente la temperatura è veramente piacevole e un bel fresco mi da il buon giorno mentre preparo le borse e le carico sulla moto. La strada mi fa varcare il confine Slovenia-Austria in quota passando dentro la bellissima Naravni Riserva, mi diverto con le sue curve strette e l'asfalto perfetto fino a raggiungere la strada sottostante che gode di un paesaggio indimenticabile sulle montagne del Tricorno. Le montagne sono imponenti e ogni tre per due mi fermo a fare una foto.



La vignetta in Austria l'ho già pagata digitalmente prima di mettermi in viaggio, per cui vado tranquillo. Ad un certo punto varco il confine con l'Italia, il traffico diventa pesante e percorro una strada già fatta in un viaggio precedente che ci ha portato in Austria e poi ai castelli tedeschi. La Val Pusteria si mostra in tutto il suo splendore ma il traffico rallenta tantissimo la guida, per cui procedo a zig zag tra le macchina e mi fermo all'ombra di un parco quando il caldo si fa insopportabile. Successivamente rientro in Austria per poi passare in Liechestein, piccola nazione (piena di anziani pensionati) ma tenuta benissimo, strade perfette e tanto verde intorno. Verso pomeriggio mi ritrovo subito in Svizzera!



Da tanto ci volevo andare ed eccomi qui. Pensavo di poterne fare solo un pezzo minuscolo, ma in realtà mi trovo a passare nel bel mezzo del Parco Nazionale del Fuorn, incantevole la vista delle montagne e dei suoi villaggi. Dopo una pausa moka-caffè tra i monti, scatto diverse foto a questi paesaggi fatati, case tipiche svizzere e prezzi elevati di ogni cosa, dalla benzina alla bottiglietta d'acqua da 5,50.

Comunque sia, la Svizzera è una vera e propria chicca da scoprire, ma attenti alla polizia!




Germania-Francia

La notte in ostello in Svizzera (ma con camera privata) si rivela migliore del previsto. Silenzioso, pulito e con parcheggio privato. La mattina seguente percorro la strada che costeggia il Lago di Costanza, i prezzi calano per cui faccio il pieno di benzina e di cibo per la giornata.

La direzione è Shloss Thorn in Germania dove ho già prenotato una stanza singola proprio nel centro storico di questo borgo al confine con il Lussemburgo. Il tragitto è tranquillo, tra villaggi tedeschi e francesi che sono una meraviglia, le strade perfette, i prati curati e le rotonde ricche di ortensie. Anche se la Francia l'abbiamo girata in moto in lungo e in largo non smette mai di sorprendere per la sua tranquillità e il perfezionismo delle case in muratura con le travi di legno in vista, spesso con colori accesi che sembrano quelle dei cartoni animati.



Un luogo carino da vedere è il monumento ai caduti della guerra del 1870 a Reichshofflen (qui), dove l'Alsazia e la Lorena passarono in mani tedesche per i successivi 48 anni.

Inoltre, qui attorno ci sono tantissimi bunker che fanno. parte della Linea Maginot che è un complesso integrato di fortificazioni, opere militari, ostacoli anticarro, postazioni di mitragliatrici, sistemi di inondazione difensivi, caserme e depositi di munizioni realizzato dal 1928 al 1940 dal governo francese a protezione dei confini che la Francia aveva in comune con il